Il Conto Termico 3.0 è destinato a diventare uno degli strumenti più interessanti per chi vuole migliorare l’efficienza energetica della propria casa o della propria azienda a partire dal 2026. Rispetto alle classiche detrazioni fiscali, qui parliamo di un contributo a fondo perduto, cioè un rimborso diretto sul conto corrente in tempi piuttosto rapidi.
La novità è che il nuovo decreto amplia molto la platea dei beneficiari, include nuove tecnologie e arriva a coprire in alcuni casi fino al 100% delle spese (per i comuni più piccoli e gli edifici pubblici). Per i privati e le imprese, invece, si parla di rimborsi fino al 65% dei costi sostenuti.
In questo articolo ti spieghiamo nel dettaglio come funziona il Conto Termico 3.0, chi può accedervi, quali sono i requisiti e gli incentivi previsti dal 2026.
E se vuoi iniziare da subito a risparmiare, puoi utilizzare il nostro comparatore di tariffe per confrontare le offerte luce e gas più convenienti sul mercato.

In che cosa consiste il Conto Termico?
Il Conto Termico non è un bonus fiscale da scaricare sulla dichiarazione dei redditi, ma un meccanismo di rimborso diretto gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici).
L’idea è semplice: se sostituisci vecchi impianti poco efficienti o installi nuove tecnologie che riducono i consumi e usano fonti rinnovabili, lo Stato ti rimborsa una parte della spesa.
Gli interventi ammessi sono numerosi:
- pompe di calore
- caldaie a biomassa
- solare termico
- sistemi ibridi
E, con il 3.0, anche fotovoltaico con accumulo e colonnine per auto elettriche (ma solo se legati alla sostituzione dell’impianto termico).
La differenza principale rispetto ad altri incentivi come l’Ecobonus è che i soldi ti arrivano direttamente sul conto, spesso in un’unica rata entro pochi mesi, oppure, in più annualità se l’importo è elevato.
In pratica, il Conto Termico è uno strumento molto concreto per abbattere i costi energetici e ridurre l’impatto ambientale.
Quando parte il Conto Termico 3.0?
Il decreto che lo introduce è stato pubblicato ad agosto 2025, ma gli incentivi entreranno in vigore dopo 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Tradotto: il nuovo meccanismo sarà operativo a partire dall’inizio del 2026.
Rispetto alla versione precedente (il Conto Termico 2.0, in vigore dal 2016), il 3.0 rappresenta un’evoluzione importante.
Vengono infatti aggiornati i massimali di spesa, ampliata la lista degli interventi ammessi e inclusi anche i sistemi di accumulo energetico e le colonnine di ricarica elettrica se collegate a impianti termici a pompa di calore.
La buona notizia è che la platea dei beneficiari cresce: oltre a privati, imprese e Pubbliche Amministrazioni, dal 2026 potranno accedere anche gli enti del Terzo Settore, che avranno le stesse condizioni agevolate delle amministrazioni pubbliche.
Insomma, se stai pensando a un intervento di riqualificazione energetica, il 2026 sarà l’anno giusto per sfruttare queste nuove opportunità.
Quali sono i requisiti per accedere al Conto Termico?
Per ottenere l’incentivo non basta fare lavori a caso: ci sono requisiti precisi da rispettare.
- L’intervento deve rientrare tra quelli ammessi dal decreto. Parliamo di sostituzione di vecchi impianti con pompe di calore, caldaie a biomassa, solare termico, sistemi ibridi e, dal 3.0, anche fotovoltaico con accumulo, a patto che ci sia sempre la sostituzione di un impianto termico.
- Le spese devono essere documentate con fatture e pagamenti tracciabili. Il GSE controlla tutto, quindi niente scorciatoie.
- Ci sono dei massimali di costo da rispettare. Ad esempio, per i moduli fotovoltaici il tetto è di 1.500 € per kW, per le batterie 1.000 € per kWh. Per gli scaldacqua a pompa di calore ci sono importi fissi (400 o 700 € a seconda della capacità).
Infine, per gli enti pubblici dei comuni fino a 15.000 abitanti, l’incentivo può arrivare fino al 100% delle spese ammissibili.

Come funziona la pratica del Conto Termico?
Il funzionamento è abbastanza lineare, anche se richiede un po’ di precisione burocratica.
Una volta conclusi i lavori, bisogna presentare domanda al GSE tramite il portale online. Alla richiesta vanno allegati:
- documentazione tecnica
- fatture
- bonifici parlanti
- dichiarazioni del tecnico installatore.
Il GSE valuta la pratica e, se tutto è conforme, eroga l’incentivo direttamente sul conto corrente del beneficiario. Per gli importi più bassi (fino a 5.000 €), il pagamento arriva in un’unica rata entro circa due mesi. Per spese più elevate, invece, l’incentivo viene suddiviso in più annualità, fino a un massimo di cinque.
Le imprese, a differenza dei privati, devono presentare anche una richiesta preventiva che dimostri il risparmio energetico atteso. Questo serve a garantire che i fondi vadano davvero a interventi con un impatto positivo e misurabile.
In sintesi: pratica un po’ articolata, ma rimborso rapido e sicuro.
Quali incentivi prevede il Conto Termico 3.0 dal 2026
Gli incentivi variano a seconda del tipo di intervento.
Beneficiari / Intervento | Incentivo previsto dal Conto Termico 3.0 (dal 2026) |
Privati e imprese | Contributo fino al 65% delle spese ammissibili |
PA ed Enti del Terzo Settore (comuni < 15.000 abitanti) | Fino al 100% delle spese per edifici pubblici |
Fotovoltaico + accumulo + pompa di calore | Fino a 1.500 €/kW per i moduli FV e 1.000 €/kWh per le batterie |
Scaldacqua a pompa di calore | 400 € per capacità ≤150 litri 700 € per capacità >150 litri |
Caldaie a biomassa e pompe di calore | Incentivo proporzionale alla potenza e al rendimento |
Nuove tecnologie integrate | Inclusi accumuli energetici, colonnine di ricarica e sistemi di automazione |
Criticità e limiti
Come sempre, non è tutto rose e fiori. Le principali criticità sono:
- Burocrazia non banale, soprattutto per le imprese.
- Massimali di spesa che non sempre coprono i costi reali, specie in zone dove i prezzi sono più alti.
- Vincolo della sostituzione dell’impianto termico per accedere agli incentivi su fotovoltaico e colonnine.
Tuttavia, nonostante questo, il Conto Termico 3.0 resta una delle soluzioni più concrete e rapide per chi vuole fare efficienza energetica senza dover attendere anni per recuperare il denaro.

Come iniziare a risparmiare subito
In attesa che il Conto Termico 3.0 diventi operativo dal 2026, è possibile iniziare a ridurre subito i costi in bolletta scegliendo una offerta luce e gas più conveniente.
Spesso, infatti, gran parte della spesa mensile non dipende solo dai consumi, ma anche dal contratto sottoscritto con il fornitore.
Confrontare le offerte tramite il nostro Comparometro ti permette di individuare facilmente quella più adatta alle tue esigenze, evitando costi nascosti e condizioni poco trasparenti.
In questo modo si può ottenere un risparmio immediato, da sommare agli incentivi energetici previsti nei prossimi anni.
Il momento giusto per pianificare
Il Conto Termico 3.0 porta con sé una nuova stagione di incentivi: più inclusivi, più ampi e con coperture fino al 100% per alcune categorie. Se stai pensando a un intervento sulla tua casa o azienda, il 2026 sarà un anno strategico per cogliere l’occasione.
Lato pratico: serve organizzazione, documentazione in regola e la certezza che l’intervento rientri tra quelli ammessi. In cambio, però, c’è un rimborso veloce e concreto.
Il consiglio finale? Prima di muoverti, confronta non solo i preventivi degli installatori e gli incentivi disponibili, ma inizia da subito a ridurre le spese fisse in bolletta. Con un comparatore di tariffe puoi trovare l’offerta luce e gas più vantaggiosa per le tue esigenze e abbattere i costi energetici immediatamente, mentre pianifichi gli interventi da finanziare con l’incentivo più atteso del 2026.